Il parodonto o tessuto parodontale è l’insieme degli elementi che si trovano intorno al dente ed hanno la funzione di fornire supporto al dente, mantenendolo attaccato alla mandibola, e di proteggerne la radice.

È costituito dall’osso alveolare [l’elemento nel quale la radice si va ad attaccare], dal cemento radicolare, dal legamento parodontale e dalla gengiva.

La sua elasticità, maggiore di quella del normale tessuto osseo, consente ai denti di effettuare i microscopici adattamenti e spostamenti che sono necessari alla masticazione.

1) Che cos’è la parodontite?

In condizioni normali, le gengive sono l’unica parte visibile del parodonto ed hanno un colorito rosa corallino.

I batteri sono sempre presenti all’interno della bocca ma quando la loro concentrazione è eccessiva, l’infiammazione che ne consegue può interessare sia le gengive che gli altri elementi che costituiscono il tessuto parodontale.

Questa patologia prende il nome di parodontite; la sua fase finale era in passato chiamata anche piorrea, un termine che oggi non è quasi più utilizzato in ambito medico.

La sua evoluzione si manifesta solitamente in una serie di fasi che si succedono fra loro e che, se il problema non è trattato efficacemente, possono infine condurre alla recessione gengivale ed alla perdita dei denti.

2) Quali sono i sintomi della parodontite?

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La sensazione di avere un sapore strano in bocca, il sanguinamento delle gengive ed il loro arrossamento sono di solito i primi segnali che qualcosa non va.

La flora batterica normalmente presente nel cavo orale attacca le gengive e la superficie dei denti, soprattutto vicino ai margini e nelle zone interstiziali, più difficili da raggiungere durante la normale pulizia della bocca. Placca e tartaro si diffondono proprio a partire da queste zone.

In questa fase è comunque molto frequente che la patologia regredisca spontaneamente, attraverso la semplice applicazione di un’igiene orale approfondita [sempre facendo attenzione a non aumentare l’irritazione!].

Nel caso la situazione non venga riportata alla normalità, può però evolvere ulteriormente: i batteri proliferano e l’infiammazione si estende, coinvolgendo gradualmente anche i tessuti sottostanti.

Le gengive diventano sensibili e dolenti e la stessa sensibilità dei denti al caldo ed al freddo può risultare accentuata. In questa fase, un altro sintomo evidente può essere l’alitosi [l’alito cattivo].

L’infiammazione cronica delle gengive può quindi portare al loro arretramento, che lascia le radici più scoperte, quindi più soggette all’attacco della flora batterica.

Anche le altre strutture del parodonto diventano più vulnerabili. Non è raro che, a questo punto, la mobilità dei denti aumenti in modo sensibile per via della riduzione dell’osso alveolare.

Si tratta del segnale che la patologia è diventata molto seria: da questo punto in poi è difficile che possa regredire completamente, per via della sua natura degenerativa.

La perdita di tessuto parodontale, a questo punto, può seguire una progressione sempre più rapida. Se la patologia non è curata da specialisti che abbiano una buona esperienza in materia, la scarsità di parodonto potrebbe causare la caduta dei denti, dal momento che verrà loro a mancare il supporto necessario a mantenersi saldi nella sede naturale.

3) Che differenza c’è tra parodontite e gengivite?

Sono entrambe patologie dovute ai batteri che abitano il cavo orale e si possono considerare come fasi differenti della stessa malattia.

La gengivite, infatti, è facile da risolvere: di solito è sufficiente prestare attenzione alla pulizia dei denti e della bocca e, nel caso serva, assumere un farmaco per lenire l’infiammazione.

Se trascurata, la gengivite può facilmente evolvere in parodontite, che come abbiamo detto è parecchio più difficile da curare. Il trattamento della parodontite deve essere effettuato tempestivamente per minimizzare i danni ai tessuti e va certamente affidato alle capacità di uno specialista.

4) Quali sono le cause della parodontite?

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La proliferazione eccessiva dei batteri nella bocca è ovviamente la causa principale della parodontite.

È però giusto specificare che vi sono fattori di rischio come il fumo di tabacco ed il consumo di bevande alcooliche, che causano un indebolimento del tessuto parodontale, rendendolo più facile da deteriorare.

Anche la presenza di malattie del sistema cardiovascolare, tumori, patologie autoimmuni e diabete o la carenza di vitamina C possono essere causa indiretta della parodontite, perché sono elementi di indebolimento del parodonto.

5) Come si cura la parodontite?

Se la patologia è diagnosticata e trattata nella sua fase iniziale, una approfondita pulizia professionale della bocca, che comprenda gli spazi sottostanti le gengive, può essere efficace nell’arrestare la degenerazione ed innescare una lenta guarigione.

Nel caso in cui la parodontite abbia già causato danni ai tessuti interessati, spesso si rende invece necessario ricorrere ad interventi chirurgici, che servono a stimolare la rigenerazione delle parti di gengiva deteriorate e correggerne i difetti morfologici.

La migliore arma contro questa malattia resta però la prevenzione, che si effettua attraverso la pratica quotidiana dell’igiene orale attraverso spazzolino, dentifricio, colluttorio e filo interdentale.

Non fumare e moderare il consumo d’alcool sono infine consigli essenziali, non soltanto per la prevenzione di gengivite e parodontite, ma soprattutto per diminuire il rischio di sviluppare la maggior parte delle malattie croniche!