Un’antica locuzione in latino, nota fin dai tempi della Scuola medica salernitana [poco dopo l’anno mille] ci spiega

“Prima digestio fit in ore”, la prima digestione avviene in bocca.

Infatti è nella bocca che il cibo, triturato dai denti ed amalgamato dalla saliva, forma il bolo, che sarà poi digerito nello stomaco ed assimilato attraverso l’intestino.

I denti si potrebbero quindi considerare come il primo baluardo del nostro apparato digerente: utilissimi a sminuzzare gli alimenti duri e meno duri, aiutano notevolmente il pesante lavoro che fegato, pancreas, stomaco ed intestino svolgono quotidianamente per ognuno di noi.

Senza una dentatura sana, mangiare molti cibi sarebbe praticamente impossibile: dovremmo sottoporre gli organi dell’apparato digerente a sforzi eccezionali.

Di cosa sono fatti i denti?

È proprio per questo motivo che la natura ci ha dotati di una dentatura tanto forte e resistente: in condizioni di vita selvaggia è molto difficile sopravvivere senza una bocca in perfetta salute.

I nostri denti sono ricoperti di durissimo smalto, che serve a preservarli dalle scalfitture e dalle rotture che potrebbero derivare da traumi dovuti alla masticazione dei cibi più duri [i nostri antenati avevano spesso a che fare con le ossa delle loro prede!] ed a proteggere la più sensibile dentina, che si trova al loro interno.

Ad ulteriore protezione della polpa, che costituisce la parte più interna del dente, c’è poi il cemento, che consente la connessione fra il dente stesso e le pareti dell’alveolo dentale, l’escrescenza ossea nella quale ogni dente è situato.

Quanti denti abbiamo [e quanti ne ha un bambino]?

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Intorno ai due anni e mezzo, il bambino dovrebbe avere completato la prima dentizione e dovrebbe quindi disporre di venti denti da latte, che hanno funzioni e forme leggermente differenti da quelle dell’adulto.

In seguito, intorno ai sei anni – di solito – incomincia a farsi strada la seconda dentizione, quella definitiva, che fino ai sedici anni circa si compone di ventotto denti. In buona parte degli adulti [ma non in tutti] fra i sedici ed i venticinque anni compaiono infine gli ultimi quattro, che sono detti denti del giudizio, a completare il numero finale di trentadue.

Le quattro tipologie di denti

È facile notare che i denti non sono tutti uguali ma sono evoluti nel tempo con funzioni precise, distinte fra loro.

Si possono facilmente dividere in quattro gruppi: incisivi, canini, premolari e molari. Poiché le due arcate dentali sono simmetriche, partendo dal centro ognuna di esse è dotata di:

  • due incisivi;
  • due canini [uno per lato];
  • quattro premolari;
  • sei molari [due più un dente del giudizio per ogni lato].

La numerazione dei denti

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Il sistema di numerazione riconosciuto internazionalmente si basa su un codice piuttosto semplice: ogni arcata, essendo simmetrica, è divisa a metà e ad ogni dente è assegnato un numero composto di due cifre.

La prima definisce l’arcata nella quale il dente si trova [1 per l’arcata superiore destra, 2 per la sinistra, ecc.], la seconda cifra individua la posizione del dente [1 per l’incisivo più interno, 2 per l’incisivo esterno, 3 per il canino, ecc.].

In questo modo è possibile indicare tipo e posizione del dente in maniera univoca. Tutti i canini, per esempio, finiscono con il numero 3 ma il 23 sarà il canino superiore sinistro mentre il 43 sarà quelli inferiore destro.

A cosa servono gli incisivi

La funzione principale degli otto incisivi di cui disponiamo è quella di afferrare e tagliare i cibi. Sono inoltre molto utili nella produzione e nell’articolazione dei suoni che ci servono per parlare. Sono di solito i primi a spuntare ed i primi ad essere sostituiti.

A cosa servono i canini

I canini sono denti di lunghezza notevole, specialmente se si comprende anche la lunga radice, ed hanno il compito di incidere e strappare il cibo. Sebbene per l’uomo moderno questa non sia più una funzione fondamentale come in passato, i canini sono un’importante reminiscenza del nostro trascorso di carnivori. Sono gli unici denti presenti singolarmente in ogni semi arcata.

A cosa servono i premolari

I premolari hanno caratteristiche sia dei canini che dei molari: avendo più cuspidi [sezioni appuntite in rilievo] sono adatti alla prima tritatura del cibo ma anche a strappare ed incidere. Gli otto premolari non sono presenti nella bocca dei bambini e spuntano solamente con la seconda dentizione.

A cosa servono i molari

La masticazione e la triturazione del cibo è la funzione principale di questo gruppo di denti, che possiedono molte più cuspidi degli altri [4 o addirittura 5]; il loro nome deriva per l’appunto da quello della mola, l’antico strumento in pietra utilizzato per la macinazione dei cereali. I molari contribuiscono inoltre più degli altri denti alla dimensione verticale dell’occlusione e sono quindi fondamentali per il corretto funzionamento della mandibola.

I denti del giudizio

Un discorso a parte meritano i denti del giudizio che, benché per funzione e forma siano considerabili dei molari a tutti gli effetti, sono diversi dagli altri. Costituiscono l’elemento più variabile nella bocca di una persona: alcuni ne posseggono quattro, altri due o addirittura nessuno ed i motivi per queste differenze non sono ancora pienamente compresi.

In un passato recente venivano spesso estratti, anche in assenza di sintomi, perché si riteneva che potessero causare la deformazione delle arcate per via del loro eccessivo affollamento.

Il loro nome deriva dal fatto che i latini, poiché insorgono alla fine dello sviluppo, li considerassero il segno che era stata raggiunta l’età della piena maturità; alcuni scienziati ritengono che questa caratteristica in passato servisse a compensare l’usura dei denti già spuntati in precedenza.