Andiamo a visitare la revisione delle “linee guida” per la prevenzione e la gestione dei traumi dentali negli individui in età evolutiva pubblicata dal Ministero della Salute.
Negli ultimi anni tra i ragazzi è decisamente aumentata la frequenza di eventi traumatici che coinvolgono il distretto orofacciale, arcate dentarie comprese.
La causa è sicuramente legata all’aumento della dinamicità della vita quotidiana, al loro sempre maggior coinvolgimento in giochi e sport a livello agonistico e non, all’aumentato uso fra gli adolescenti di veicoli motorizzati ed alla presenza sempre maggiore nelle nostre case di animali domestici, sopratutto cani.
La casa, la scuola, gli ambienti sportivi sono i luoghi dove con maggiore frequenza si verificano eventi traumatici e nello stesso tempo sono i luoghi dove è possibile fare informazione e prevenzione.
L’arrivo in un Pronto Soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è un evento frequente che richiede competenze multidisciplinari (odontoiatriche, maxillo-facciali, pediatriche, medico legali e spesso anche di medicina d’urgenza), il tutto per arrivare a una buona diagnosi clinica che ci permetterà poi di puntare ad un ottimo recupero funzionale e perché no anche estetico.
Cosa fare dopo un trauma che coinvolge il distretto facciale e le arcate dentarie?
- ripristinare le mucose lacerate;
- ridurre le eventuali fratture mascellari che abbiano interessato o meno l’articolazione temporo-mandibolare (ATM);
- ricostruire immediatamente i denti traumatizzati;
- Riattaccare i frammenti coronali fratturati-reimpiantare i denti avulsi,ovviamente dove è possibile;
Durante la prima visita di grande importanza è l’approccio psicologico perché siamo davanti ad un paziente traumatizzato, provato emotivamente, ansioso e spaventato.
Il percorso di diagnosi prima e terapeutico dopo richiede metodo ed uno specifico protocollo.
La prima cosa da fare in assoluto è la raccolta dei dati anamnestici e circonstaziali dell’evento traumatico, poi evidenziare una obiettività clinica e radiologica.
La seconda consisterà nell’attuare la terapia specifica.
La terza fase programmerà i controlli clinici a distanza per monitorare nel tempo la situazione.
La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre fra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento.
Obbiettivo delle linee guida è quello di fornire indicazioni sulla prevenzione e sulla gestione immediata del trauma dente-alveolare nei pazienti in età evolutiva e di fornire una attenta valutazione delle possibili implicazioni medico legali.
Strategie di prevenzione dei traumi dentali:
- Prevenzione primaria: con lo scopo di proteggere i soggetti sani dipende dalla corretta informazione veicolata tra medici di medicina generale, gli odontoiatri, gli insegnanti scolastici e quelli sportivi, i genitori tutti in stretta collaborazione (esempio: particolare attenzione da parte dei genitori all’inizio della deambulazione per il frequente verificarsi di traumi dentali a causa della più facile tendenza a cadere urtando mobili e suppellettili, consigliare l’uso di paradenti e/o maschere facciali, caschi durante la pratica di sport da contatto (pallacanestro, calcio, pallavolo, rugby, equitazione, ecc…) e anche durante attività ludiche come andare in bicicletta, usare skateboard, monopattino, pattini, sciare ecc…).
- Prevenzione secondaria: le misure di prevenzione secondaria devono essere attuate quando il danno si è verificato e sono volte a limitarne gli effetti nocivi tramite una attenta valutazione clinica ed un corretto trattamento del trauma dentale (esempio in base all’entità del danno possiamo andare dalla protezione della polpa e/o della dentina esposta al reimpianto di un dente permanente avulso (un dente avulso ha buona probabilità di essere reimpiantato con successo se è rimasto per un massimo di 2/3 ore immerso in ambiente liquido – soluzione fisiologica, latte, saliva – il reimpianto deve essere praticamente quasi immediato).
- Prevenzione terziaria: è di stretta pertinenza dell’odontoiatra ed ha lo scopo di ridurre le complicazioni e di provvedere al ripristino della funzione masticatoria, estetica e fonetica.