MEDICINA RIGENERATIVA PRP MONZA e BRIANZA

dr. Federico G. Usuelli, dr.ssa Camilla Maccario

Che cos’è il PRP?

La biologia e lo studio della cellula ha portato negli anni alla comprensione di tanti fenomeni fisiologici del nostro corpo e di tante malattie.

Oggi questo studio è quanto mai spinto verso la rigenerazione.

Esistono infatti delle cellule del nostro corpo che hanno la capacità di rigenerare più che di guarire. Per comprendere questo è fondamentale  avere chiaro il concetto di differenziazione cellulare; ovvero quanto più una cellula acquisisce caratteristiche specifiche, che la rendono ideale per una funzione, quanto più perde la memoria e la capacità rigenerativa.

Tutto può essere più chiaro partendo  dalla nostra nascita.

Al momento della fecondazione il “gamete” proveniente dall’uomo e quello proveniente dalla donna si uniscono dando vita ad una cellula, lo “zigote”.

Zigote

Questa cellula ha le potenzialità di generare un intero organismo, pertanto una cellula totipotente può diventare qualsiasi cosa.

Lo zigote si moltiplica in diverse cellule dando vita all’embrione. Nel corso di queste moltiplicazioni le cellule acquistano capacità e funzioni sempre più specifiche organizzandosi in tessuti differenti, ma perdono la capacità di diventare qualsiasi cosa, trasformandosi in cellule multipotenti da cellule totipotenti. Ebbene passando dal feto, alla nascita, al neonato e poi, attraverso il processo di crescita, all’adulto, in ogni nostro tessuto conserviamo delle cellule che in sé hanno la memoria di ritornare indietro e trasformarsi in cellule totipotenti. Questi processi vengono attivati ogni volta che ci si fa male e sono, per il nostro corpo, una risorsa di guarigione.

Ebbene la medicina rigenerativa si preoccupa di identificare queste cellule o gruppi cellulari e di attivare e promuovere queste funzioni rigenerative.

Espressione pratica di tutto questo sono: il PRP o gel piastrinico e la frazione stromale vascolare del tessuto adiposo SVF e LIPOGEMS.

Fattore di crescita – PRP o Gel piastrinico

Nel 1994 è iniziato l’utilizzo dei fattori di crescita quali adiuvanti nei processi di riparazione ossea ( Nash TJ, Howlett Cr. et all. “Effects of platelet-derived growth factor on tibial osteotomies in rabbit.” Bone 15:202-208).

Nel 1998 fu pubblicato il famoso lavoro di Marx et all. sull’utilizzo del PRP (Platelet Rich Plasma) come induttore della rigenerazione ossea in campo odontostomatologico. Da allora, lo studio approfondito delle piastrine e dei mediatori biologici in quelle contenuti, così come l’ottimizzazione delle preparazioni volte a permettere la somministrazione e l’uso terapeutico dei fattori di crescita e dei biomateriali autologhi, hanno consentito di progredire ed aumentare in modo significativo la versatilità e le possibili applicazioni terapeutiche del PRP. Questa somma di conoscenze ha lo scopo di dare una risposta alle numerose patologie ossee, muscolari, tendinee, cartilaginee e in generali tissutali che sono in continuo aumento. Il potenziale terapeutico del PRP si basa sulla sua grande versatilità, efficacia e biosicurezza, in quanto l’uso e l’applicazione locale delle proteine con attività biologica nelle zone di tessuto danneggiato, permette di accelerare la riparazione e/o la rigenerazione di un gran numero di tessuti senza alcun effetto secondario.

Rigenerazione tessutale

Il processo di rigenerazione tissutale si basa su una complessa sequenza di eventi biologici controllati da un gran numero di fattori di crescita. L’azione spazio-temporale di questo complesso di mediatori sulla zona tissutale danneggiata regola i meccanismi e gli stadi che governano la riparazione e la rigenerazione dei tessuti. Nel caso, per esempio, della rigenerazione ossea, l’espressione locale iniziale dei fattori di crescita ha come obbiettivo di stimolare la migrazione delle cellule osteoprogenitrici nella sede della lesione e successivamente gestire il controllo sulla loro differenziazione in cellule della serie osteogenica. Nel corso di questo processo, un altro insieme di fattori regolerà l’equilibrio dinamico fra stimolazione ed inibizione della proliferazione  cellulare così come dell’angiogenesi e della formazione della matrice extracellulare. Si può pertanto affermare che il ripristino funzionale di un tessuto dipende da un insieme di fasi regolate da un gran numero di mediatori biologici i quali si presentano e agiscono in modalità spazio-temporale. E’ precisamente questa disposizione spaziale e temporale dei fattori di crescita la responsabile finale dello sviluppo corretto di un tessuto. Per questa ragione la sua determinazione dettagliata ha suscitato tanto interesse nella comunità scientifica in questi ultimi decenni.

Lo studio minuzioso dei processi di riparazione tissutale ha permesso di scoprire l’importanza e il ruolo fondamentale che in questo contesto è svolto dalle piastrine.

In generale, le piastrine sono serbatoi fisiologici di fattori di crescita, cioè unità funzionali potenzialmente interessanti per il loro alto contenuto di mediatori biologici.

I fattori di crescita sono proteine capaci di stimolare la proliferazione e il differenziamento cellulare.

I  principali fattori di crescita sono:

  • Platelet Derived Growth Factor (PDGF): è il primo ad essere rilasciato in caso di lesione. Promuove l’angiogenesi, l’epitelizzazione, la formazione di tessuto di granulazione e stimola la replicazione cellulare.
  • Trasforming Growth Factor (TGF):regola la proliferazione e la differenziazione di numerose specie cellulari tra cui osteoblasti,fibroblasti, cellule endoteliali, condroprogenitori e cellule staminali mesenchimali.
  • Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF).promuove l’angiogenesi.
  • Epidermal Growth Factor (EGF):è responsabile della differenziazione cellulare e stimola la riepitelizzazione, l’angiogenesi e l’attività del collagene.
  • Fibroblast Growth Factor (FGF):promuove la proliferazione delle cellule endoteliali e dei fibroblasti e stimola l’angiogenesi.
  • Insulin Growth Factor (IGF):importante nella guarigione delle ferite ed inoltre stimola la proliferazionee le diverse funzioni degli osteoblasti.

Le piastrine esplicano, soprattutto durante il processo riparativo del danno tissutale, tutte le loro funzioni e, in particolare: l’emostasi, il mantenimento dell’integrità capillare, la fagocitosi, il trasporto attivo, la riparazione, la cicatrizzazione e la secrezione.

Si comprende bene quindi che l’utilizzo nella pratica clinica del PRP favorisce un processo di riparazione e rigenerazione tissutale che è il più naturale possibile e privo di tossicità.

Riassumendo, le fasi del processo riparativo e rigenerativo del PRP sono le seguenti:

  1. concentrazione di piastrine;
  2. rilascio da parte delle piastrine dei fattori di crescita;
  3. azione chemiotattica esercitata dai fattori di crescita sulle cellule staminali;
  4. proliferazione delle cellule staminali attraverso mitosi ripetute;
  5. differenziazione e ricostruzione del tessuto danneggiato.

Le applicazioni terapeutiche del PRP sono molteplici: in odontostomatologia e chirurgia maxillo-facciale per la rigenerazione ossea e delle mucose (innesti, ecc…), in chirurgia plastica e ricostruttiva per la rigenerazione dei tessuti cutanei, in chirurgia vascolare per la guarigione delle ulcere diabetiche, in oculistica per il trattamento delle ulcere corneali, e negli ultimi tempi in medicina e chirurgia estetica per la rigenerazione, riparazione e rivitalizzazione cutanea.

In ambito ortopedico l’interesse per l’uso del PRP è recentemente molto cresciuto e ciò è attestato dalla consistente letteratura comparsa negli ultimi anni.

In ortopedia, medicina e traumatologia dello sport i tessuti di interesse per la rigenerazione biologica sono:

  1. la cartilagine;
  2. il tendine;
  3. i legamenti;
  4. il muscolo;
  5. l’osso.

Le patologie trattate con PRP sono molteplici: le tendinopatie non responsive ai trattamenti convenzionali, le lesioni legamentose extraarticolari, le lesioni muscolari, le pseudo-artrosi e lesioni cartilaginee, le fratture d’osso.

Il PRP si ottiene attraverso un prelievo di sangue autologo che viene processato secondo una speciale procedura di centrifugazione. E’ un concentrato di piastrine (fino a 4-6 volte rispetto al valore ematico di base) e quindi di fattori di crescita. Una volta ottenuto, il concentrato di piastrine viene reintrodotto nel sito da trattare dove rilascia i fattori di crescita in grado di stimolare in maniera del tutto naturale e selettiva la rigenerazione e la guarigione del tessuto lesionato. Il PRP si elabora a partire da piccoli volumi di sangue del paziente stesso e può essere ottenuto in forma liquida per la terapia infiltrativa o in forma di membrana per la terapia chirurgica.

Il PRP liquido è un composto iniettabile che si utilizza per il trattamento delle tendinopatie degli adduttori della coscia, tendinopatie del quadricipitale e rotuleo inserzionali, lesioni condrali e meniscali, artrosi e pseudoartrosi,  tendinopatie del tibiale anteriore e posteriore, tendinopatia Achillea anche inserzionale, fascite plantare, tendinopatie della spalla, tendinopatie inserzionali del gomito (epicondilite ed epitrocleite).

Il PRP sotto forma di membrana, che può essere comodamente suturato nel sito della lesione, viene utilizzato nel trattamento delle lesioni della cuffia dei rotatori della spalla, nel trattamento delle rotture sottocutanee del tendine di Achille, nella ricostruzione del legamento crociato anteriore, nelle fratture d’osso e nelle microfratture, nel trattamento della rizoartrosi.

Gli obbiettivi consistono nella diminuzione ed eliminazione del dolore e delle manifestazioni infiammatorie; in particolare nelle patologie tendinee un aumento della densità cellulare e una neovascolarizzazione senza comportare fibrosi, nelle lesioni cartilaginee un recupero della cartilagine articolare, nelle lesioni muscolari una proliferazione cellulare assai rilevante; in generale la guarigione dei tessuti, il notevole miglioramento della sintomatologia e la ripresa della funzionalità.

I risultati degli studi in letteratura sono molto incoraggianti e nella personale esperienza i casi trattati con PRP hanno avuto un’alta percentuale di successo terapeutico.

In conclusione il fascino della biotecnologia e delle sue applicazioni in campo medico-chirurgico è enorme nel mondo scientifico attuale e sicuramente rappresenta il futuro.

INDICAZIONI IN ORTOPEDIA

  • Lesioni tendinee
  • Lesioni parziali e tendinopatie della cuffia dei rotatori (tendini sovraspinoso, sottospinoso e sottoscapolare)
  • Lesioni parziali e tendinopatie del tendine rotuleo
  • Lesioni parziali e tendinopatie del tendine d’Achille
  • Lesioni parziali e tendinopatie mm. epicondiloidei del gomito
  • Lesioni parziali e tendinopatie mm. peronei della caviglia
  • Lesione dei legamenti collaterali del ginocchio
  • Lesioni cartilaginee del ginocchio e quadri intermedi di artrosi al ginocchio
  • Artrosi e pseudoartrosi
  • Rizoartrosi
  • Fascite plantare

INDICAZIONI IN ODONTOIATRIA

  • Stimolare la rigenerazione ossea dopo un’estrazione
  • Stimolare la rigenerazione nei difetti ossei conseguenti alla malattia paradontale (piorrea)
  • Bio stimolare la superficie degli impianti
  • Rigenerazione dopo l’asportazione di cisti
  • Accelerare i processi di rigenerazione dei tessuti (fantastici i risultati degli innesti connettivali con l’uso di PRP liquido o gelificato)
  • Riduzione dell’infiammazione migliorando il post operatorio del paziente, anche dopo interventi importanti, come estrazione di denti del giudizio inclusi o asportazione di formazioni cistiche
  • Guarigione più rapida delle ferite

INDICAZIONI IN DERMATOLOGIA

  • Rigenerazione della pelle: l’so dei fattori di crescita trova largo uso nelle aree soggette ad invecchiamento come volto, collo, decolté (scollatura), dorso delle mani, ecc…
  • Nella alopecia, sia maschile che femminile
  • Nella predisposizione alla calvizie, diradamento e perdita accelerata di capelli, ecc…
  • In ambito chirurgico per favorire la guarigione delle ferite e degli esiti chirurgici; nel contrastare la cicatrizzazione ipertrofica (cheloidi) e situazioni similari

INDICAZIONI IN CHIRURGIA PLASTICA E MEDICINA ESTETICA

  • Rigenerazione dei tessuti cutanei e sottocutanei per migliorare l’aspetto di molte aree, come:
  • guance
  • pieghe naso-labiali
  • zona oculare e perioculare (palpebre, “zampe di gallina”, occhiaie)
  • labbra
  • fronte
  • collo e pieghe cutanee del collo
  • esiti di cicatrici da acne
  • decolté
  • dorso delle mani
  • alopecia androgenetica (calvizie)

CONTROINDICAZIONI

  • Piastrinopenie gravi
  • Lesioni e patologie tumorali
  • Lesioni virali e patologie infettive in fase acuta
  • HIV
  • Gravidanza

EFFETTI COLLATERALI

  • Reazioni di scarsa entità e non specifiche come un transitorio incremento del dolore ed infiammazione peraltro possibile dopo qualsiasi procedura infiltrativa.
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Frazione stromale vascolare del tessuto adiposo – SVF e Lipogems

La nuova frontiera è proprio rappresentata dal tessuto adiposo, il nostro grasso.

Si tratta di cellule che è possibile prelevare con la stessa metodica di una liposuzione, eseguibile con un piccolo “buchino”, di solito in regione periombelicale.

Ovviamente non sono le cellule del tessuto adiposo classico ad avere la potenzialità rigenerativa, bensì esistono delle cellule, intercalate tra i vasi del nostro grasso, che possiedono un’enorme potenzialità rigenerativa.

Inoltre, una ricerca ed un brevetto completamente italiano, hanno reso possibile l’individuazione di una modalità di processazione di queste cellule multi-potenti, senza isolarle dalla loro matrice (il loro ambiente), riducendo lo stress cellulare a cui vengono sottoposte ed incrementandone il potenziale rigenerativo.

Questa metodologia ha dimostrato in vitro, ossia in laboratorio, un potenziale indubbiamente più alto rispetto al PRP.

Le indicazioni nelle varie branchie della medicina sono le medesime del PRP.

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